Sebbene la società del Ponti
Calcio non sia solita condurre dispute interne pubblicamente, poiché da esse
sono solite sorgere polemiche poco galanti da esporre sui giornali, ci sentiamo
di dover rispondere all’articolo “Ponti, retroscena di una rivoluzione”
pubblicato sull’edizione de “L’Ancora” n. 48/2014, in quanto in esso sono state
esposte delle considerazioni, oltre che becere, lontane dalla realtà.
Per fare chiarezza iniziamo dalla
figura dell’ex Mister Mondo che non vogliamo assolutamente giudicare dal punto
di vista tecnico, e certamente non possiamo, poiché il suo background
costituisce la prova più forte delle sue competenze da allenatore. La decisione
di sollevarlo dall’incarico è dovuta al mancato raggiungimento dei risultati
attesi nella prima parte del campionato e al fatto che la dirigenza non ha
ritenuto l’ex Mister ben concentrato sul Ponti Calcio.
Per quanto riguarda le sue
dichiarazioni ci dispiace che abbia potuto compiere affermazioni ben lontane
dalla verità come quella sulla sua irrilevante influenza sulla scelta dei
giocatori, in quanto tutta la rosa è passata sotto la sua valutazione in sede
di mercato e metà dei giocatori titolari sono stati da lui direttamente scelti
e imposti alla società.
Siamo convinti del fatto che un
allenatore con la sua esperienza non avrebbe dovuto avere difficoltà a “domare”
i giocatori, così come viene da lui lamentato. Le continue assenze negli
allenamenti, e più in generale, la negligenza di un giocatore non possono
essere imputate alla società ma, piuttosto, all’incapacità di un allenatore nel
saper comunicare, motivare, incoraggiare, rinforzare gli atteggiamenti positivi
e rieducare quelli negativi.
Per quanto concerne la situazione
degli spogliatoi, purtroppo, a causa di lungaggini tecniche non si è riusciti a
completarli in tempo per l’inizio del campionato. Tuttavia, la regolarità delle
docce gelate costituisce una menzogna poiché si è trattato di un unico
episodio, così come i lamentati termosifoni spenti – disagio che ha riguardato
solo uno dei tre spogliatoi messi a disposizione, che è stato poi prontamente
rimesso in funzione.
L’episodio accaduto nella gara contro il Sexadium, ove oltre
che termosifoni spenti e spogliatoi sporchi, si è potuto toccare la punta
dell’iceberg – parafrasando la goliardìa dell’ex Mister Mondo – per la mancanza
dei palloni, è dovuto alla decisione dell’ex Presidente Pirrone di allontanare
lo staff organizzativo del Ponti Calcio senza prima averlo sostituito con altri
addetti.
Ribadiamo, peraltro, che l’ex Mister Mondo non è mai stato
messo in discussione anticipatamente dalla società ma gli è stato concesso un intero
girone per dimostrare le sue capacità. La ricostruzione del Ponti, poi, c’è
stata ma a partire dall’alto e non dai giocatori, ovviamente. Siamo così
riusciti a fare la squadra e ci felicitiamo di averlo aiutato a liberarsi dal
peso che tanto lo opprimeva; anche se, a vederlo da fuori, pare tanto quel tale
che un giorno cadendo da cavallo, per distogliersi dall’imbarazzo, affermò che
intanto voleva scendere…
Quanto più ci fa comprendere appieno che l’ex Mister Mondo
non avesse le idee chiare è la trascendentale riconoscenza nei confronti dell’ex
Presidente Pirrone che, in quanto Presidente appunto, è la figura che notoriamente
dovrebbe essere in grado di gestire l’intera organizzazione che, a dire di
Mondo, non funzionava correttamente.
Dispiace, poi, che a proposito di ringraziamenti non abbia menzionato
i suoi collaboratori più stretti considerato che il Ponti Calcio gli aveva
messo a disposizione due dirigenti – Pileri, padre e figlio - seri,
appassionati e sempre presenti, conosciuti dall’intero mondo del calcio acquese
e il massofisioterapista Nani sempre pronto ad aiutare i giocatori nel
recuperare gli infortuni – e che per noi costituisce un vanto, considerando che
siamo una delle poche società in seconda categoria ad avere tale figura
designata in veste ufficiale.
Dal momento che ogni rimborso spese è stato evaso e nulla
più ci lega alla sua figura, possiamo augurare all’ex Mister Mondo una buona
fortuna per il suo proseguimento del mondo calcistico.
Terminiamo la replica con la questione più delicata dell’ex
Presidente Pirrone.
Nell’anno passato si era notato che durante i play-off, quando
la squadra aveva raggiunto l’obiettivo prefissato, pur perdendo in finale, tutti
i dirigenti erano soddisfatti e l’unico amareggiato era Pirrone - per il trascurabile
motivo che il figlio non aveva giocato titolare per scelta tecnica del Mister.
In effetti, già in quell’occasione, risultava evidente una commistione di
interessi personali che non avrebbe in alcun modo avvantaggiato la società. Riconosciamo,
pertanto, l’unico vero errore compiuto dal Ponti Calcio, ovvero quello di non
aver imboccato una strada differente da quella del Pirrone, e di aver creduto
in lui, nella sua buona fede, nel distacco necessario a svolgere un ruolo così
delicato come quello che la carica di Presidente richiede.
La decisione di lasciare il Ponti, poi, non è stata
obbligata in quanto l’allora Vice-presidente Castiglia aveva espresso la
volontà di uscire dal Direttivo e di rimanere quale sponsor del Ponti Calcio
nel caso in cui Pirrone avesse proseguito con il proprio mandato. Probabilmente
all’ex Presidente Pirrone è stata chiara la rottura tra lui e il resto del
Direttivo e, temendo le dimissioni dei restanti dirigenti che non condividevano
il suo modo di gestire la società, ha deciso di fare un passo indietro per non
ammettere la sconfitta personale.
Inoltre nessuno ha mai voluto allontanare il figlio dalla squadra
poiché in tanti anni è sempre stato trattato con rispetto nonostante i
ricorrenti problemi fisici e considerando che, in tutta la sua carriera, pur
rendendosi disponibile non più di una decina di volte ha sempre partecipato
alle gare da titolare o subentrando in corso di gara. Stefano è sempre stato
trattato con un occhio di riguardo così come l’ex Presidente Pirrone ha sempre
espressamente richiesto.
Le dimissioni del dirigente Adorno Daniele sono state
rassegnate perché la situazione era diventata per lui insostenibile vista la
palese commistione di interessi personali nella squadra dell’ex Presidente
Pirrone, la quale non era da lui condivisa, così come i continui litigi interni
tra l’ex Presidente stesso e gli altri membri della dirigenza.
Riteniamo che con questa intervista Mondo e Pirrone abbiano tentato
di gettare discredito sul Ponti Calcio con l’implicito intendimento di
affossarlo definitivamente, ma sicuramente non sarà quest’intervista, né gli
ultimi tre mesi burrascosi trascorsi, a rovinare la serietà e la
professionalità di una società che porta avanti questa squadra da più di 10
anni - serietà che viene riconosciuta dall’intero mondo calcistico acquese.
Per quanto riguarda i prelievi effettuati dal conto corrente
della società da parte dell’ex Presidente Pirrone non vogliamo entrare nel
merito in questa sede in quanto la dirigenza ha già dato mandato ad un avvocato
che si occuperà della vicenda dal punto di vista legale.